Cammino di San Michele. La Via Francigena del Gargano a piedi o in bici
Sali, Cammina, Prega
La Puglia, Porta d’Oriente, è una crocevia di strade antiche e vie di fede. La Via Francigena del Gargano conduce al sito UNESCO della Basilica di Michele a Monte Sant’Angelo
La Via Francigena del Gargano o “Via Micaelica”, è parte integrante della Via Francigena del Sud, in cui svolge un ruolo immancabile da parte di pellegrini e crociati che invocavano la benedizione dell’Arcangelo, prima di imbararsi verso Gerusalemme. Il Cammino di San Michele fa parte da sempre di un percorso di perfezionamento spirituale che prevede il pellegrinaggio verso Santiago di Compostela (l’Uomo), verso il Monte Gargano (l’Angelo) e verso la Terra Santa Dio). “Homo, Angelus, Deus”. E come la conchiglia è il simbolo di Santiago, così le piume colorate sono quello di Monte Sant’Angelo.
Si parla anche di Via Francisca perché nel Duecento anche San Francesco d’Assisi l’avrebbe percorso recandosi al cospetto di Michele. Oppure, anche Via Sacra dei Longobardi, popolazioni nordiche che diffusero il culto dell’Angelo in tutta Europa a partire dall’Alto Mediovo.
Il Percorso in Puglia
Il percorso pugliese inizia a Celle San Vito, il più piccolo comune della Puglia e, dopo le tappe di Troia, Lucera e San Severo, s’inerpica sul Monte Gargano. La Montagna Sacra è un crescendo di luoghi di devozione: i tre conventi di Stignano, San Matteo e San Giovanni Rotondo sono le stazioni intermedie prima della Basilica.
A piedi o in bici (mountain bike)
A seconda della modalità utilizzata, il percorso può essere suddiviso in tappe di diversa lunghezza.
A piedi (circa 20-25 km a tappa): 1) Celle San Vito – Troia, 2) Lucera, 3) San Severo o Stignano, 4) San Marco in Lamis (San Matteo), 5) San Giovanni Rotondo, 6) Monte Sant’Angelo
In bici, invece, si possono percorrere all’incirca il doppio di km al giorno: 1) Celle San Vito – Lucera, 2) San Marco in Lamis, 3) Monte Sant’Angelo. Soltanto in MTB, è possibile praticare
Le Varianti
Esistono tre varianti che possono arrichire il percorso di spunti culturali e paesaggistici.
La prima è la variante dell’Abbazia di Pulsano, situato pochi km a sud di Monte Sant’Angelo. L’abbazia di Pulsano è un complesso monastico medievale fondato da San Giovanni da Matera a ridosso di un vallone che ospita eremi rupestri. Questa variante si può intraprendere: come sosta intermedia, durante la tappa tra San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo (dopo il Pantano di Sant’Egidio, ci si dirige a Ruggiano e quindi Pulsano); oppure, dopo aver già raggiunto Monte Sant’Angelo, come percorso ad anello di andata e ritorno da compiere in una giornata dedicata.;
La seconda variante che consigliamo è una tappa “Finis Terrae”. Dopo aver raggiunto Monte Sant’Angelo, si può raggiungere il Golfo di Manfredonia nel Mare Adriatico seguendo una mulattiera che corrisponde ad un antichissimo sentiero di pellegrinaggio contraddistino dalla presenza di una “Scala Santa” scavata a mano nella roccia calcarea del Gargano. Il nome Scannamugliera, infatti, deriva da un lemma longobardo che starebbe a significare “ripida salita”.
La terza variante, infine, è la Via dei Sammichelari, che attraverso il cuore del Parco Nazionale del Gargano, e termina sulla litoranea di Vieste, la perla del Gargano. La sua prima parte anche chiamata Cammino dei Due Siti Unesco di Monte Sant’Angelo, in quanto collega la grotta di San Michele con l’altro sito Unesco delle faggete della Foresta Umbra. E’ un itinerario assestante, di cui parliamo in quest’altra pagina.
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